martedì 6 dicembre 2011

Bioshock (2007) by Irrational Software

Cavolo, che occasione mancata.
Mi sono dedicato solo nelle ultime settimane a Bioshock dato che il precedente PC non mi permetteva di affrontare alcun software degli ultimi 3-4 anni e adesso che l'ho cambiato (finalmente) mi sto un po' rifacendo, recuperando giochi che nel frattempo sono diventati quasi vecchi - e peraltro, tra questi, Bioshock è già considerato un classico.

Premessa: adoro l'Irrational, team di grande talento che ho seguito sin dalle collaborazioni con la Looking Glass (sempre sia lodata) e System Shock 2 è probabilmente il mio gioco preferito.
Riponevo grandi speranze per questo titolo, dichiaratamente un seguito spirituale di SS2, finalmente l'ho finito e ritengo che, pur avendo elementi interessanti, lasci parecchio l'amaro in bocca.
Iniziamo col dire a chi si è profuso in lodi sperticate, arrivando a definirlo capolavoro rivoluzionario, che evidentemente non ha mai conosciuto i suoi illustri predecessori che lo superavano in molti aspetti. La storia narrata, tanto per dirne una, fa acqua in diversi punti (anche lei :-), perde completamente mordente a metà dopo il fiacco colpo di scena - che oltretutto i fan del precedente SS2 mettevano in conto sin dall'inizio - e i finali, due filmatini alternativi di venti secondi, sembrano essere stati realizzati in fretta e furia senza troppa ispirazione.
E' un gioco squilibrato in molti punti: persino troppo impegnativo all'inizio (parlo soprattutto degli scontri coi Big Daddy), alla fine invece hai così tanta roba che puoi pure permetterti di non affrontarli nemmeno (cosa che ho fatto).
L'Irrational ha sempre battuto sul fatto che ci siano molti modi diversi di risolvere alcune situazioni, ma in realtà alcune scelte sono più che mai forzate dal buon senso. Esempio: voglio comprare munizioni, posso prenderle a prezzo pieno oppure hackerare la macchina e risparmiare qualche dollaro. Chi me lo fa fare di spendere soldi che magari poi mi servono? Faccio l'hacking! Ecco, ragionando così è un continuo, noiosissimo hacking, che diverte pure all'inizio col minigame dei tubi, ma dopo un centinaio di volte passate a cliccare sulle caselle e spostare tubi spacca le palle e basta.
Il respawn dei nemici: è sempre una seccatura, ma in questo gioco particolarmente; spezza la suspence con scontri continui che oltretutto distraggono tantissimo dalle affascinanti ambientazioni che ogni tanto ti piacerebbe pure goderti un minimo senza guardarti le spalle. C'era anche in SS2 per carità, è vero, e anche lì ogni tanto rompeva, ma non a questi livelli.
Sulle camere della vita + salvataggi si è gia scritto molto, semplicemente fanno andare in vacca ogni approccio tattico perchè tanto, in pratica, non si muore mai.
Aggiungiamo a tutto questo che il gioco dopo un po' è mortalmente ripetitivo nel gameplay e che potevano evitarsi una banalità come quella del boss finale da abbattere consumando tutto l'arsenale possibile (dalla Irrational mi aspettavo una scelta un po' meno scontata), fatto sta che il bilancio per me è abbastanza negativo.
Certo, in tutto ciò si salvano le ambientazioni curate, il fascino del concept della città di Rapture (meraviglioso l'advertising in stile anni '40), la grafica, il sonoro di ottimo livello (che però non crea angoscia come quello elaborato da Brosius per SS2) e tanti tocchi di classe sparsi qua e là (bellissimo avvicinarsi ad un vetro che dà sull'oceano e vedere i pesci allontanarsi velocemente).
Dalle interviste che si possono vedere nel DVD del "making of" risulta chiaro che Bioshock è stato un parto difficile soprattutto nelle fasi iniziali e probabilmente, una volta trovata l'ispirazione giusta, c'è stata una gran fretta di portarlo a termine.
Confido nel prossimo Bioshock Infinite, per cui l'Irrational avrà a disposizione più calma e budget maggiori.
Ma è anche gravata da un'aspettativa enorme.

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